Performance stellari per i fondi sui beni secondari, pronti a dominare nell’ultimo periodo dell’anno
Il settore dei beni di consumo secondari, che abbraccia un ampio ventaglio di prodotti discrezionali, sta vivendo un periodo di grande dinamismo, nonostante il persistente aumento dell’inflazione che caratterizza il 2024. Sebbene persistano alcune criticità sul piano macroeconomico, la crescente pressione inflazionistica non ha impedito al settore di rimanere solido, alimentato da consumatori che, in particolar modo nei paesi più ricchi, continuano a privilegiare gli acquisti di beni considerati non essenziali, ma emblematici di status e qualità. In questo scenario, il periodo natalizio e, più recentemente, il Black Friday, rappresentano due momenti di punta per il consumo di beni discrezionali, alimentando una domanda che, pur ridotta rispetto ai periodi precedenti, si concentra comunque su acquisti di lusso e beni di alta gamma.
L’acquisto natalizio, tradizionalmente associato a regali esclusivi, e le promozioni del Black Friday, che spingono i consumatori a approfittare di sconti su articoli di alto valore, sono diventati momenti cruciali per le aziende del settore, in particolare per quelle che operano nei comparti dell’abbigliamento di lusso, dell’automotive, della ristorazione e dei servizi di intrattenimento. In un mondo che vede crescenti disuguaglianze, solo i consumatori più abbienti sono in grado di permettersi l’acquisto di beni destinati al consumo discrezionale, e questo crea un mercato che, pur in una fase inflazionistica, non ha perso il suo potere d’acquisto. I prodotti di lusso, infatti, continuano a rappresentare un segmento di mercato che non conosce crisi, attratto da chi non è disposto a rinunciare a un determinato livello di prestigio e qualità, anche in periodi di inflazione elevata.
Dati disponibili al 16/12/2024
Il tema di questa riflessione è stato scelto anche alla luce dei recenti risultati ottenuti dai fondi comuni azionari settoriali legati a questo ambito. Secondo l’indice calcolato da FIDA, questi fondi si sono distinti come la terza asset class per rendimento a un mese, con un incremento superiore al 6%, superando oltre 250 altre categorie di investimento. Questo dato testimonia la vitalità del settore, che non solo ha risposto prontamente alle sfide globali, ma ha anche capitalizzato sulle dinamiche di consumo, grazie alla solidità delle imprese che operano in segmenti distintivi come il lusso e i beni di consumo discrezionali. L’elevato rendimento, seppur in un contesto di incertezze macroeconomiche, dimostra come l’interesse per questi fondi non sia solo un fenomeno passeggero, ma un segnale di una tendenza che potrebbe perdurare anche nei mesi a venire, con i consumatori pronti a investire in beni che vanno al di là del necessario, mirando al desiderio e al piacere.
In questo scenario, l’evoluzione dei consumi di lusso e beni discrezionali durante le festività e le occasioni promozionali come il Black Friday rappresentano non solo un’analisi delle tendenze del mercato, ma un’opportunità di investimento concreta. Il settore dei beni di consumo secondari si dimostra non solo resistente, ma capace di navigare le acque turbolente dell’inflazione, alimentato da un pubblico che, pur tra mille difficoltà, non rinuncia alla qualità e al prestigio. Ecco perché i fondi azionari settoriali che si concentrano su questa categoria sono così rilevanti: offrono un’opportunità di diversificazione e di rendimento in un periodo di grande volatilità, rispondendo con tempestività alle esigenze di un mercato che, in apparenza, potrebbe sembrare stagnante, ma che in realtà continua a crescere e prosperare.
Nel 2024, i fondi sui beni di consumo secondari, inclusi i beni di lusso, hanno registrato performance superiori rispetto ai fondi sui beni primari e combinati primari e secondari. Da inizio anno, i fondi sui beni secondari (inc. lusso) hanno ottenuto un rendimento del 23%, superando i 21% dei beni primari e secondari e i 11% dei beni primari. Anche su periodi più lunghi, la performance dei beni secondari è stata decisamente più alta, con un rendimento del 50% su 5 anni e del 140% su 10 anni. Tuttavia, questa performance è accompagnata da una maggiore volatilità e rischi. I fondi sui beni secondari hanno registrato una volatilità annuale di circa 11%, superiore al 6% dei beni primari. Allo stesso modo, la volatilità negativa è stata maggiore per i beni secondari, segnalando un rischio maggiore di perdite nei periodi di ribasso. Nonostante ciò, i fondi sui beni secondari (inclusi i beni di lusso) offrono anche il miglior rendimento aggiustato per il rischio, come evidenziato dai valori dello Sharpe e Sortino Ratio, con un Sharpe Ratio di 1,7 e un Sortino Ratio di 2,4, entrambi superiori agli altri segmenti.
Desumiamo quindi che i fondi sui beni secondari e di lusso si sono dimostrati sì più redditizi, ma anche più volatili e rischiosi, mentre i fondi sui beni primari, pur con rendimenti più contenuti, offrono una maggiore stabilità.
Scopri la gamma di Fondi Azionari Settoriali Beni di Consumo Secondari
L’analisi dei portafogli di diversi fondi sui beni di consumo secondari e lusso evidenzia alcune dinamiche interessanti. In primis, la presenza costante di Hermès e Ferrari sottolinea la forza dei marchi di lusso, che continuano a dominare questi portafogli. Altri grandi nomi come LVMH, Moncler, Prada e Ralph Lauren confermano il ruolo centrale del settore del lusso, che si beneficia di tendenze globali come la crescita dei consumi nei paesi emergenti e l’aspirazione dei consumatori di fascia alta in tutto il mondo.
Inoltre, non si può ignorare la crescente rilevanza di Amazon, Tesla, Apple e Meta tra le top ten, aziende che mescolano beni di consumo discrezionali e tecnologia, un segno dell’importanza crescente dell’integrazione tra il consumo fisico e quello digitale. Il settore dell’ospitalità, con aziende come Hilton Worldwide e Marriott International, continua a essere ben rappresentato, confermando la resilienza e il potenziale di crescita di queste aziende legate all’esperienza del consumatore.
Un’altra osservazione interessante riguarda la presenza di Zoetis, Freshpet e Pets at Home Group nelle top ten di alcuni fondi, tra cui il fondo Allianz Pet and Animal Wellbeing, che si sta affermando come una nicchia in rapida crescita. Questo segnale riflette l’evoluzione dei consumi, dove la cura degli animali domestici diventa una priorità per i consumatori, con un’attenzione crescente al benessere degli animali. Tale trend si allinea a una più ampia attenzione al benessere e a nuovi segmenti di mercato che rispondono ai bisogni emergenti, dimostrando un’integrazione tra consumi discrezionali e l’aumento dell’interesse verso il settore degli animali domestici.
In un periodo di feste, questi fondi si confermano non solo come una risorsa per l’investitore, ma come un riflesso delle scelte di consumo che definiscono il presente e modellano il futuro.
Monica F. Zerbinati