FIDA ESG Focus: intervista con Etica

17/10/2022 12:14:10

La dimensione ESG attraverso gli occhi di Roberto Grossi

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Nell’ambito dell’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale gli asset manager si raccontano e comunicano agli operatori del settore il loro approccio alla sostenibilità.

Questa raccolta di contenuti prosegue con l’intervista realizzata con Etica, l’unica società di gestione del risparmio italiana che propone esclusivamente fondi comuni di investimento aperti sostenibili e responsabili. Nasce nel 2000 con l’obiettivo di creare opportunità di rendimento in un’ottica di medio-lungo periodo, puntando all’economia reale e premiando emittenti (Stati e imprese) più attenti a temi ambientali, sociali e di governance (ESG).

Tutti i fondi gestiti da Etica Sgr sono classificati come prodotti che perseguono un obiettivo esplicito di sostenibilità ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento UE 2019/2088 o come prodotti che promuovono, tra le altre, caratteristiche ambientali e/o sociali nel rispetto di prassi di buona governance ai sensi dell’articolo 8 del Regolamento UE 2019/2088.

L’accurata selezione dei titoli che compongono i fondi è un aspetto caratterizzante di Etica Sgr. Tutti gli emittenti analizzati sono sottoposti a un doppio screening, con l’obiettivo di individuare i Paesi più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e le aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo.

Etica Sgr è, inoltre, pioniera in Italia nell’engagement: con le società nelle quali i suoi fondi investono, Etica Sgr instaura un rapporto costruttivo, paziente e di lungo periodo. Nell’idea di investimento responsabile di Etica Sgr, l’obiettivo di ottenere potenziali performance finanziarie positive va sempre associato a quello di generare effetti positivi per l’ambiente e la società.

Attraverso Il Report di Impatto Etica Sgr chiude il cerchio dell’analisi di sostenibilità, illustrando i risultati, in termini di impatto, degli investimenti dei fondi. Dal 2009 Etica Sgr aderisce ai Principles for Responsible Investment (PRI) delle Nazioni Unite e dal 2015 è tra gli aderenti al Montréal Carbon Pledge, un’iniziativa promossa da UNEP e PRI che prevede la misurazione e la rendicontazione dell’impronta di carbonio (“carbon footprint”) degli investimenti azionari.

La società

FIDA: Qual è il livello della vocazione alle tematiche della sostenibilità e perchè?

RG: Oggi sostenibilità e responsabilità sono le parole chiave nel settore della finanza. Quando Etica Sgr è nata, nel 2000, il mercato era una nicchia, ora invece ha conquistato un ruolo di rilevanza a livello internazionale diventando un tema “mainstream”.

Etica Sgr è da sempre dedita esclusivamente alla finanza etica e sostenibile, con una elevata vocazione alle tematiche di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), ricercando in un’ottica di lungo termine un impatto sia sul valore degli investimenti sia sul Pianeta. Come cita lo Statuto, la Società “si propone di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari e di sensibilizzare il pubblico nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d’impresa”.

La gamma prodotti di Etica Sgr è al 100% etica e sostenibile e, accanto al processo di investimento, la sostenibilità fa parte anche della governance e della strategia aziendale.

Roberto Grossi

VIcedirettore generale

I temi della sostenibilità

FIDA: In tema di sostenibilità, così come è interpretata alla luce degli SDG delle Nazioni Unite, quali sono le tematiche ESG che considerate più importanti nella gestione aziendale e quali, in generale, nelle politiche di investimento?

In tema di sostenibilità Etica Sgr non privilegia un unico pillar, ma adotta un approccio olistico considerando gli impatti dei propri investimenti a 360°. Per la costruzione dei propri portafogli, l’analisi delle diverse tematiche strutturali di medio e lungo periodo è finalizzata ad individuare le società che meglio esprimono il perseguimento degli obiettivi etici, tenuto conto delle possibili sovrapposizioni e delle trasversalità tra temi e settori. Il focus è su temi che afferiscono, ad esempio, alle dinamiche demografiche (con attenzione al cambiamento dei consumi e l’automazione dei processi produttivi), alla salute mondiale, all’healthy living e alla food security, all’efficienza energetica e all’ecosostenibilità (mobilità sostenibile, elettrificazione, Green building…).

Particolare attenzione è posta anche ai rischi ambientali e alla transizione ecologica, puntando ad investimenti che mirano alla riduzione delle emissioni, specialmente la CO2. Tale ambito impatta trasversalmente il settore industriale, quello delle utilities, dei trasporti, l’agricoltura e l’allevamento, oltre a quelli collaterali della Digital transformation e Digital Infrastructure.

Prodotti

FIDA: Come pensate si evolverà il mercato?

RG: L’investimento sostenibile è diventato il tema mainstream grazie alla crescente attenzione da parte dei risparmiatori ma anche alla nuova normativa dell’Unione Europea che spinge verso un business responsabile. Ogni mese vengono lanciati sul mercato tanti fondi che si definiscono ESG e risulta quindi difficile per il risparmiatore distinguere la sostanza da quelle che sono solo mere strategie di marketing. Per questo riteniamo che, in futuro, il principale elemento di differenziazione sarà il come si è sostenibili: i gestori responsabili dovranno prendere decisioni chiare e fare azioni concrete per disegnare l’economia di domani. Ad esempio, Etica Sgr ha da sempre detto no a settori e attività legate al carbone, al petrolio, al nucleare e soprattutto al settore degli armamenti.

Politiche di investimento

FIDA: Quali sono le modalità di integrazione dei temi ESG nelle vostre politiche di investimento?

RG: La metodologia di selezione dei titoli che entrano a far parte dei portafogli dei fondi, ESG EticApproach®, permette di selezionare, attraverso una serie di filtri, gli emittenti che hanno un approccio integrato tra caratteristiche sociali, ambientali e di governance. In prima analisi, vengono applicati i criteri negativi di esclusione, che non ammettono attività in settori controversi come armi, tabacco, gioco d’azzardo, energia nucleare, pesticidi o un coinvolgimento in gravi episodi che limitano il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Successivamente la selezione applica criteri positivi di valutazione, che permettono di analizzare imprese e Stati sulla base di parametri ESG, per poi attribuire loro un punteggio sintetico. Solo gli emittenti con punteggi superiori ad una soglia assoluta, risultanti tra i migliori del proprio settore (approccio “best in class”) e aventi un profilo qualitativo e reputazionale buono, entrano a far parte del paniere dei fondi di Etica Sgr.

La selezione delle imprese viene integrata da specifiche metriche di rischio legate ai fattori ESG, sviluppate dal Risk Management di Etica Sgr al fine di misurare gli impatti del rischio di sostenibilità sui rendimenti dei prodotti finanziari. Vengono calcolate e monitorate nel tempo le performance aggiustate per il rischio in termini ESG per i diversi portafogli, eliminando le imprese che contribuiscono maggiormente (sopra le soglie deliberate dal CdA della Sgr) al Rischio ESG di portafoglio. Evidenze scientifiche, effettuate attraverso un’analisi sotto stress e via VaR (Value-at-Risk), hanno stimato che il rischio della sola componente ESG in un portafoglio azionario ammonta generalmente ad una cifra compresa tra il 5 e il 20% del rischio complessivo.


FIDA ha esteso la propria attività di rating del risparmio gestito nel campo della sostenibilità con un sistema di valutazione proprietario che ruota intorno a specifiche survey periodiche.
Le società di gestione e gli asset manager forniscono direttamente informazioni qualitative e quantitative finalizzate a far comprendere l’approccio alle tematiche ESG in maniera completa. I dati raccolti contribuiscono a definire il grado di sostenibilità previsto dal processo di investimento delle società di gestione e, combinati con le analisi dei portafogli dei fondi, quello dei prodotti gestiti.
Ad integrazione della valutazione quantitativa che culmina con l’attribuzione del FIDA ESG rating, il Focus rappresenta uno spazio nel quale le società si raccontano e sono stimolate dagli analisti a chiarire i temi centrali della vocazione alla sostenibilità.

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